Chi pensa di assistere a uno spettacolo che rievoca le gesta della porno diva è fuori strada. «Ciò che ci interessa», dice Marcela Serli, «non è la sua carriera a luci rosse, ma lo sguardo di chi la ammirava o la malediceva; è il nostro modo per tentare di rovesciare tabù religiosi e sociali».
Livia Grossi, Corriere della Sera
Irene Serini è stata Premio Hystrio alla vocazione e ne siamo fieri, Di versatile androginia scenica, d’umbratile temperie triestina, mula di fascino, autrice di classe, attrice di grinta. Serini passa con travolgente disinvoltura da un personaggio machile a un prototipo femminile.
Fabrizio Caleffi, Hystrio
La regia di Marcela Serli, spazia dall’happening al cabaret, non trascurando il teatro di narrazione, che, quando ben inserito, rimane il modo più piacevole di ascoltare una fabula.
La scrittura di scena è spiazzante senza risultare incomprensibile: istantanee di vita, la vita di Moana ma anche quelle di fan, maniaci, curiosi, osteggiatori e censori. Un quadro destrutturato eppure coerente, in cui le vicende non si tengono insieme per cronologia, ma per flusso di sentimenti.
Irene Serini riempie la scena con abili trasformismi, limpidezza attoriale e una certa dose di autoironica bulimia, che ovviamente non guasta.
Alessandro Mauri, Teatro.it
Irene Serini, autrice del testo, ne è anche una convinta e completa interprete, confermando di essere una delle più interessanti realtà della giovane drammaturgia ambrosiana, riaffermando i consensi ottenuti nell’ Atir di Serena Sinigaglia e nell’ Otello di Claudio Autelli.
Giovanni Zaccherini, La Voce
Un vento di parole che solleva le gonne delle donne, le tonache dei preti e le palpebre pesanti degli ipocriti soffiava nel teatro milanese. Istrionica nella miglior accezione del termine, la vincitrice di un Premio Hystrio alla vocazione ha una vocazione a tratti alla Franca Valeri.
Affari Italiani
Irene Serini mostra tutto il suo eclettismo, impersonando ora il personaggio di un giovane adolescente alle prese con le prime tempeste ormonali, ora quello dell’amica di Moana, ora quello di una ragazzina che avverte l’incommensurabile gap estetico e caratteriale tra lei e la diva. Il tutto avviene in una saletta angusta, buia, ma suggestiva e noir del Teatro Litta di Milano, un luogo dove la sperimentazione teatrale è una piacevole consuetudine
Fusi Orari
Moana porno-revolution non è altro che il grido di libertà di una donna, Anita, che è tutte le donne, è il racconto della sua ossessione per Moana e la sua rivoluzione sessuale: una rivoluzione che è pornografica perchè è senza pudori, elusioni e senza effetti speciali. E’ il coraggio e la cronologia di essere stessi ed inseguire un desiderio intimo, profondo, insopprimibile di godere di questa vita. E’ la libertà diventare ed essere Moana: gettare la maschera per scoprire e vivere la propria personale e spudorata verità.
Sophieboop