Irene Serini

Moana Porno-Revolution

Cristo è morto a 33 anni, come Moana Pozzi.
Fu crocifisso e il terzo giorno resuscitò.
Moana no.

Alta 1.78 cm, come me.
Occhi verdi, come me.
Scuola dalle suore, come me.
E basta..
Coi punti in comune intendo!
Allora…

Perchè Moana Pozzi?

Moana significa: il punto dove il mare è più profondo.
A detta di lei era anche un modo di vivere il sesso: toccare il punto più profondo.
Nata da una famiglia “per bene”, educata nelle migliori scuole, intelligente, colta, bellissima.
Avrebbe potuto sposarsi, fare l’insegnante d’inglese, avere tre figli e un cane, invece…
Moana era una che dichiarava con semplicità disarmante che la lussuria non è un vizio ma un piacere, che la pornografia è un desiderio sessuale che diventa reale, che l’oscenità è sublime.
Era una donna in qualche modo rivoluzionaria, fondò la sua carriera sulla violazione di quello che per altri era proibito. Ecco perché, Moana Pozzi!
Per ricordarci che il tabù una volta creato, va violato.

Irene Serini

Perché non gli altri?

La prima domanda che ho fatto a Irene è stata: perché Moana Pozzi?
E poi ho aggiunto perché tu? Perché proprio tu vuoi raccontare di lei?
Ecco, dopo aver ascoltato quello che mi diceva ho capito che a me interessava Irene più di Moana. E come Irene m’ interessavano tutti gli altri. Quelli che come lei s’ interessano di Moana, quelli che guardavano e guardano Moana, quelli che la innalzano e che la affossano.
Mi interessano quelli che del sesso ne parlano, lo criticano, ne scrivono teorie, ne fanno un lavoro, o semplicemente un mezzo per essere felici.
A me interessa lo sguardo degli altri.
Pensando a questo stiamo lavorando sugli altri, e quindi su di noi, e sulle paure di ognuno e su quelle in comune con gli altri.

Moana Porno Revolution è costruito con una drammaturgia in movimento, a volte ciclico, a volte solo mosso, anche se semplice. In movimento perché alcuni personaggi o situazioni tornano, e in movimento perché non abbiamo paura del percorso non filologico né dei salti spazio temporali del testo. Abbiamo lavorato intensamente alla costruzione dei singoli personaggi senza aver paura dei clichè o delle unicità.
E per la costruzione del tutto non ho lavorato con un metodo in particolare, ho lasciato semplicemente che accadesse un incontro e ho tentato di sentirmi libera nel proporre a Irene le mie visioni riguardo alla pornografia, da quelle più oniriche a quelle più crudeli.
Insomma, anche io sto lavorando sulle mie paure!

Poi … una sedia.

Una sedia per sedersi a guardare un film porno.
Una sedia per masturbarsi in cameretta.
Una sedia per salire su un tetto a bestemmiare.
Una sedia per le apparizioni.
Una sedia per il castigo di Dio.
Una sedia per inginocchiarsi a pregare.
Una sedia per telefonare mentre ti togli i peli con la pinzetta.
Una sedia per deporre in tribunale.
Una sedia per volare.
Una sedia per dirgliene quattro.
Una sedia per vederla semplicemente seduta.

Marcela Serli

Che cos’è Moana-Porno Revolution?

Anita è una giovane donna poco abile in materia di sesso che si trova a sfogliare un giornaletto porno.

Le piace e si terrorizza. Da qui ha inizio un viaggio intorno a Moana Pozzi.

Un’immersione in quel mare caldo e oscuro della sessualità e dei suoi tabù, ma anche dei primi amori di Moana, dei suoi innumerevoli amanti, colleghi, estimatori e fruitori di hard-core, dei suoi amici, di sua madre…

Per poi tornare ancora ad Anita, che si scopre bisognosa di fare la propria “porno-revolution”, varcando confini mentalmente auto-imposti.

Qualche parola su di noi…

Chi pensa di assistere a uno spettacolo che rievoca le gesta della porno diva è fuori strada. «Ciò che ci interessa», dice Marcela Serli, «non è la sua carriera a luci rosse, ma lo sguardo di chi la ammirava o la malediceva; è il nostro modo per tentare di rovesciare tabù religiosi e sociali».
Livia Grossi, Corriere della Sera

Irene Serini riempie la scena con abili trasformismi, limpidezza attoriale e una certa dose di autoironica bulimia, che ovviamente non guasta. Alessandro Mauri, Teatro.it

Un vento di parole che solleva le gonne delle donne, le tonache dei preti e le palpebre pesanti degli ipocriti soffiava nel teatro milanese. Affari Italiani

Moana porno-revolution non è altro che  il grido di libertà di una donna, Anita, che è tutte le donne, è  il racconto della sua ossessione per Moana e la sua rivoluzione sessuale: una rivoluzione che è pornografica perchè è senza pudori, elusioni e senza effetti speciali. E’ il coraggio e la cronologia di essere stessi ed inseguire un desiderio intimo, profondo, insopprimibile di godere di questa vita. E’ la libertà diventare ed essere Moana: gettare la maschera per scoprire e vivere la propria personale e spudorata verità. Sophieboop – Blog